Premessa
La teologia ha fame di buoni argomenti. L’esperienza di fede ha sete di autorità. Ogni teologia cerca di ‘mediare’ gli argomenti della ragione con l’autorità della rivelazione, spesso con esiti tra loro difformi. Questi percorsi - impervi, fatti di delicate distinzioni, di analogie e di differenze - qualificano tanto la ragione quanto la fede. La Chiesa, di per sé, ha bisogno di una tale dialettica, non senza esercitarvi la propria responsabilità moderatrice. Nessuno deve spaventarsi per la articolazione delle posizioni all’interno della Chiesa. Gli autori di questo volumetto, proprio a motivo della grande diversità di opinioni che intendono accuratamente manifestare, vogliono salutare il confronto aperto come un normale esercizio del lavoro teologico, al cui interno la differenza di opinioni non è contro, ma a favore della comunione. Anche la discussione è una manifestazione di quella parrhesia resa possibile dalla nostra incorporazione in Cristo. Viceversa il mormorio o il silenzio possono significare una comunione troppo fragile, o troppo interessata. Anche questo nostro difficile, ma non impossibile dialogo sulla liturgia può essere un segno, certamente piccolo, ma non trascurabile, che lo stile conciliare del confronto schietto serve oggi all’eredità stessa del Concilio.
Andrea Grillo e Pietro De Marco
Fuente: http://grilloroma.blogspot.com.es/2013/06/un-libro-due-voci-su-summorum-pontificum.html